Rinvio a giudizio per la scuola
Iaia Vantaggiato - 07-02-2003
RIFORMA

Slitta la discussione in aula per «motivi tecnici». L'opposizione: «In realtà mancano i soldi»



E' stata annullata, ieri, la prevista discussione sulle pregiudiziali di costituzionalità della riforma Moratti ed è stato rinviato - a data da definirsi - l'avvio del dibattito in aula del disegno di legge delega. Chiari segni di sofferenza di un testo blindatissimo a cui - solo due giorni fa - la commissione cultura della camera aveva dato il via libera dopo aver respinto i 700 emendamenti presentati dall'opposizione. Un testo che giunge in aula senza neanche il parere della commisione bilancio. I venti di guerra soffiano dunque anche sulla scuola: non s'alzano dall'Iraq ma dal cuore stesso di una maggioranza in continua fibrillazione. Tremonti e i «tremontiani» non smettono di ripeterlo: i soldi non ci sono. Naturalmente sono di natura tecnica i motivi addotti per il rinvio ma in realtà - come chiariscono le deputate Ds Piera Capitelli e Alba Sasso - «persistono gravi problemi economici». Problemi, forse, che la maggioranza avrebbe potuto ignorare prima dell'approvazione della Finanziaria ma che ora non può permettersi di eludere.

Concorda Andrea Colasio, capogruppo della Margerita in commissione cultura: «lo slittamento non è dovuto a ritardi dei lavori parlamentari ma ad evidenti difficoltà della maggioranza che, in commissione bilancio, non è riuscita a esprimere un parere sulla copertura finanziaria del provvedimento».

E sul provvedimento pesano anche le dichiarazioni del Comitato per la Legislazione: tra le obiezioni espresse, l'impossibilità di affidare ad un decreto legislativo il compito di definire norme generali. E' questa, infatti, una prerogativa esclusiva dello Stato che - in quanto tale - non può essere delegata. «Questa maggioranza - taglia corto Sasso - continua a confondere il governo con lo stato». E conclude: «si tratta di un disegno di legge confuso, scritto male e che creerà difficoltà di interpretazione e di applicazione».

Alzata di scudi anche da parte dei Verdi per i quali la riforma «sa tanto di libro e moschetto». E coi tempi che corrono varrebbe forse la pena concentrarsi sui pericoli del moschetto. Secondo il deputato Verde e membro della commissione cultura Mauro Bulgarelli, quella di Donna Letizia sarebbe una delle peggiori leggi mai presentate sulla scuola. Il mix di nefandezze comprende l'assenza di copertura finanziaria, l'incostituzionalità del ricorso alla delega, la difersificazione dei percorsi di studio, l'abbassamento dell'obbligo scolastico e la penalizzazione di ricerca e formazione. Non stupisce - conclude Bulgarelli - che il testo sia approdato in aula blindatissimo e inaccessibile: «è un testo tutto politico, anzi ideologico capace di reintrodurre il voto in condotta e la 'formazione spirituale degli studenti'».

In compenso - denuncia Rita Candeloro della segreteria nazionale della Cgil scuola - a partire dell'anno prossimo potrebbe diminuire di altre mille unità il numero degli insegnanti di sostegno. Poco male. A Moratti basta quello spirituale.

Dal Manifesto
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